La processione di un’adolescente

di Ilaria L. Silvuni  

Flavia Piccinni ci tiene per mano in un percorso sterrato nel buio dei vicoli tarantini, verso il porto. Ad ogni passo alziamo un polverone acre che ci penetra nei polmoni. E ci lacrimano gli occhi perchè ci ritroviamo storditi dalla forza di Flavia, della sua scrittura senza filtro, senza troppe autocensure. Bruciano gli occhi, le narici per la diossina che regala colori stupefacenti al cielo. A volte inciampiamo sui cadaveri dei ricordi di Martina, su quello del suo amore maturo ma mai maturato e su quelli di questa generazione che, alla fine dei conti, non è poi così massificata (la voce della Piccinni racconta una generazione diversa da quella dei lucchetti di Ponte Milvio). Inciampiamo e ci rialziamo, sporchi di vomito e con la fronte che pare scoppiare. Tutto pulsa e tutto vorrebbe un po’ di pace. Ma quel colpo di pistola confuso tra i tanti raggiunge il cuore di Martina e, inevitabilmente, il nostro. Uno sparo che riesce ad ammazzare due persone: una muore all’istante, l’altra agonizza, osserva il sangue che le scorre dai polsi aspettando di essere abbracciata. Un dolore a cui Martina ha deciso di strappare le corde vocali, molto diverso da quello spettacolarizzato nelle processioni della settimana Santa. Nessuno osserva incredulo i suoi piedi nudi, mentre corre veloce sull’asfalto per dimenticare. Nessuno piange con lei; nessuno la sente. Un’ossessione e una convulsione nelle quali la Piccinni intinge il suo primo romanzo dimostrando di essere in grado di utilizzare elementi noti senza abusarne. Con equilibrio e sicurezza, Flavia affida a Martina il compito di dimostrare che la scrittura giovanilistica sa raccontare una storia rispettando le giovani generazioni senza sottovalutarle, senza caricature. Così com’è. Taranto serve per dar forza al ricordo e per amplificare quella rabbia che nasce da una consapevolezza: non si sta facendo nulla per prendersi cura delle cose preziose, tra cui la vita. Flavia è assolutamente in grado di parlare di territorio e territori, di città e di sentimenti. Quell’equilibrio che Martina non è riuscita ad abbracciare lo ha raggiunto Flavia dimostrando che la scrittura non ha bisogno di mediocrità, banalità ed esagerazioni ma semplicemente di onestà e di forza. 

Flavia Piccinni – Adesso Tienimi

Editore: Fazi

Pagine: 192

Prezzo: 14 euro

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