Secondo Carla Benedetti (www.ilprimoamore.com) – uno dei più stimati critici letterari italiani – bisognerebbe chiedersi che cosa nella scrittura sia morto e cosa sia vivo. Osservando le ultime proposte editoriali italiane, spicca per vivacità (e ottima salute) l’antologia di racconti curata dal bravo Mario Desiati Voi siete qui: sedici esordi narrativi che testimoniano la volontà dei giovani autori di mantenere viva la letteratura stimolando l’unico mezzo con cui essa può pensare almeno di sopravvivere: la lettura. Che stia finalmente finendo quella condizione che Desiati definisce “l’era della disoccupazione intellettuale”? Forse siamo agli sgoccioli, perché Voi siete qui dimostra che gli editori stanno puntando sul talento, a prescindere dal curriculum vitae e dal nome da pubblicare. Qualità e novità, dunque. La casa editrice romana Minimum fax ha voluto osare e – rischiando – ha presentato un’antologia estremamente interessante: dopo lunghi mesi di ricerca tra le pagine delle riviste letterarie cartacee e on line ha raccolto quei segnali di cambiamento qualitativo e di novità che galleggiavano nel mare magnum letterario. Tutte testimonianze sullo stato dell’arte – come dire questo è il punto a cui siamo arrivati, noi ci siamo e ci facciamo leggere – una carrellata che riprende le tante pagine di racconti scritti in quei pochi luoghi rimasti per esordire. Scrittori anche giovanissimi, usciti da pochi anni dalle aule dei licei che sanno come muoversi, sicuri, maturi e puliti, che sanno raccontare qualcosa anche se non parlano della loro vita (caratteristica e classica tendenza degli esordienti). Innamorati cronici della parola che sanno utilizzare la difficile forma del racconto trasformandolo in una serie di frame pop, in reportage di cruda cronaca locale, in narrazione visionaria, in scrittura elegante e sicura. E si ritrovano le provocazioni (messe al posto giusto con intelligenza) e ritorna il buon gusto (finalmente!). E il divertimento (che si sente) che regna sovrano dietro alla fatica letteraria. Tutto quel che basta per scuotere gli animi dei lettori che si erano assopiti con il romanzo da 800 pagine comprato l’estate scorsa e non ancora terminato. Racconti leggeri ma che non richiedono leggerezza per essere letti. Spartiti che, suonati correttamente dal lettore, non presentano alcuna stonatura. Stili presenti e attitudini da far crescere: voi, cari giovani esordienti, siete qui. Adesso vi vediamo, ma non spegnete la luce!
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