spezza la mia veglia

Spezza questa veglia e portami da te. Allunga il mio sonno, rendi sterile questa paura.

Non ho mai chiuso gli occhi se non sotto la tua ombra. In quel buio pesante che mai mi ha soffocata. Distendi le mie braccia perennemente incrociate sul petto, schiacciate dal peso di questo corpo che tu senti così leggero. Apri le mie dita e contale: voglio che ci siano tutte, pronte ad indicarti i punti del mio dolore.

Spezza questa veglia e portami da me. Allunga il mio sonno, rendi sterile questa paura.

Chiudimi le palpebre irrigidite, calma il loro tremore e portale di fronte allo specchio. Distendi la mia bocca imbronciata e inumidiscila, colorala. Apri le mie dita e contale: voglio che ci siano tutte, pronte a riconoscere il mio profilo che con il tempo riuscirà a sbocciare.

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Un giorno il mio vuoto straborderà

Caro A.
è quel sonno a metà che satura la mia inquietudine e che fa strabordare i miei vuoti. Vegli dormendo la donna che desideri e lei, vigile, se ne accorge. Ogni respiro cotto dal sonno, ogni movimento leggero del tuo volto mi fa compagnia in queste notti in cui non voglio addormentarmi per non ritrovare più ciò che ho visto al tramonto. Un giorno il mio vuoto straborderà e raggiungerà ogni centimetro quadrato di lenzuola inzuppando la mia paura che, immobilizzata, non potrà far altro che annegare in se stessa.

tua I.